Monza 25 Gennaio 2025
Cambio di casacca per il monzese Luca Londoni nelle vesti dirgenziali, dopo quasi 50 stagioni sotto le insegne della Federazione Ciclistica Italiana.
Dopo quattro anni tribolati vissuti all’interno del Consiglio Regionale della Lombardia, dove il monzese ha portato avanti il rilancio dell’attività Amatoriale Lombarda targata FCI, e nell’ultima stagione si è fortemente speso per portare a conoscenza delle nuove generazioni il mezzo di trasporto della bicicletta, facendo al contempo educazione stradale ai giovani e recruiting per le società giovanili, sempre più in affanno per la perdita di praticanti con un progetto che ha visto l’adesione di 55 Tecnici Regionali, che hanno operato in 28 scuole e 20 oratori sul territorio andando ad incontrare oltre 4000 ragazzi dalle scuole primarie alle secondarie, è venuto il momento dei sofferti saluti al Mondo Federale.
Le società Lombarde della Federciclismo, e più di tutto numerosi Presidenti Provinciali, hanno preferito dare ulteriore fiducia a chi ha gestito nell’ultimo quadriennio Olimpico in maniera approssimativa la Regione più grande d’Italia, ciclisticamente parlando, senza curarsi delle problematiche dirigienziali di tanti presidenti di società, sempre più alle prese con complicazioni burocratiche e aggravio di costi, spesso con metodi alquanto discutibili.
Il manovratore intento ad apparire più che ad essere, è riuscito ad instillare nelle menti degli elettori delle ultime elezioni Regionali, la malsana idea di essere l’ultimo baluardo del ciclismo giovanile, con una condotta scellerata che ha portato in sofferenza i conti economici, e che in futuro certamente presenterà il conto alla nuova dirigenza, oltre che al movimento giovanile.
E’ così successo che il Monzese ex iridato e tutto il suo gruppo di lavoro, o quasi, ha soffertamente deciso di lasciare quella che a tutti gli effetti era una vera e propria “mamma“, e portare la propria opera sotto le insegne del Centro Sportivo Italiano, dove i tanti amici che negli anni Londoni ha trovato sulla propria strada e che hanno creduto nei progetti proposti dal suo gruppo di lavoro, hanno deciso da seguirlo nella muova avventura, di fatto azzerando l’attività agonistica amatoriale Federale, dove è rimasto un solo componente del gruppo di lavoro, che peraltro in dodici anni all’interno della struttura creata poco o nulla ha capito delle dinamiche del variegato e complesso mondo del ciclismo Lombardo-Piemontese.
Come spesso succede, fanno più presa i comportamenti omertosi e calunniatori, che l’opera a favore di chi quotidianamente permette con grandi sacrifici ai ragazzi dipraticare il proprio sport preferito.
La vita continua, e il tempo sarà galantuomo come sempre!!
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